Le nostre produzioni.
Mettiamo in scena spettacoli che possano smuovere qualcosa all'interno di noi stessi. Un teatro attivo che fa ridere e riflettere. Scopri i nostri spettacoli.

'O Mistero Buffo
di Dario Fo e Franca Rame. Versione in dialetto napoletano e regia di Nicola Mariconda.
“ ‘O Mistero Buffo” ritrova il filone narrativo/teatrale che Dario Fo ha lanciato negli anni ’60; La scena è nuda e le parole e l’affabulazione la faranno da padrona; attraverso una danza grottesca di bizzarri personaggi, con voci e suoni di dialetti vicini (dialetto campano) e lontani (dialetto
lombardo/veneto), l’uso del Grammelot, lingua onomatopeica usata dai comici dell’arte del 1500,
vengono ripresi i temi centrali dell'opera: la presa di coscienza dell'esistenza di una cultura popolare, la condanna diretta dell’abuso di potere ed il riconoscimento della dignità del lavoratore edell’essere umano.


La nascita del Giullare: Un contadino insieme alla moglie e i figli trova per caso una montagna arida e la trasformano in una terra fertile. Il padrone rivendica la terra e intima al contadino di lasciarla. Il contadino non molla la terra ed allora il padrone cerca di scacciare il contadino con tutta la famiglia. Dopo questo abuso, il contadino vuole suicidarsi ma arriva Gesù Cristo che lo rimprovera. Egli ha sbagliato, ha tenuto la terra per sé senza condividerla. Gesù allora decide di fare un miracolo trasformando il contadino in un giullare che andrà in giro per il mondo a risvegliare le coscienze della gente.
Il cieco e lo storpio: Un cieco ed uno storpio decidono di aiutarsi per andare a cercare la carità in giro. All’improvviso i due sentono urla in lontananza, c’è un giovane legato ad una colonna che viene sferzato. E’ Gesù Cristo che non appena li vede li miracola. Il cieco ha meraviglia perché riacquista la vista e prende coscienza di questo miracolo. L’altro ingiuria perché ora sarà costretto ad andare a lavorare.
Il primo miracolo di Gesù Bambino: Giuseppe, Maria e Gesù scappano da Betlemme e vanno in Egitto. Lì cominciano una nuova vita. Gesù trova nuovi compagni e per accaparrarsi la loro simpatia, fa un uccellino di terra e soffiandoci sopra, gli dà la vita. Ma arriva il figlio del padrone della città che con la prepotenza rovina il gioco.
Gesù lo fulmina ma grazie alla madre, Maria, lo resuscita dicendo che la prepotenza mai vincerà.

'O Mistero Buffo
di Dario Fo e Franca Rame. Versione in dialetto napoletano e regia di Nicola Mariconda.
Con: Nicola Mariconda
Durata: 70 min senza intervallo
Produzione: La BoTTega del SoTToscala – APS
Vincitore del premio
Pan Teatro Festival – Villaricca (NA)
Festival di TeatrEducazione – Maiori (SA)
Testaccio ComicOff per Miglior Regia – Roma (RM)
Premio “Mario Pupella” come miglior Attore – Palermo (PA)
Alceste in Blues
Libero riadattamento de "Il Misantropo "di Molière
Lo spettacolo pone la sua attenzione su due aspetti di Alceste: la sua inadeguatezza a stare nella società fatta di falsi complimenti. La prima scena, infatti, è una discussione accesa con Filinte, il suo caro amico. Discutono sul profondo senso della sincerità. Se è giusto dire ad una persona ciò che si pensa oppure fare buon viso a cattivo gioco. Essere accondiscendenti. La discussione avrà modo di trasformarsi in una dimostrazione pratica quando Oronte leggerà un suo sonetto. Alceste non si tira indietro a dire ciò che pensa e questo porterà ad un forte imbarazzo.


Il secondo aspetto di Alceste in Blues è il rapporto con i sentimenti. Lui ama Celimène. Lei è una donna molto frivola, amante della civetteria e dei
corteggiamenti. Pura, magari, ma mai quanto Alceste
che disapprova questi comportamenti. Anche qui, il
protagonista è risucchiato da un vortice che lo porterà a
compiere una scelta tra i vezzi e le abitudini di corte
oppure la solitudine di un deserto.
Mettere in scena il Misantropo, oggi, vuol dire confrontarsi con i vizi, le ipocrisie, i falsi complimenti...insomma: scontrarsi con la società che, già come accadeva 300 anni fa, ha perso l'amore per la sincerità.

Alceste in Blues
Libero riadattamento de "Il Misantropo "di Molière
Con
Nicola Mariconda (attore)
Nino Spiniello (Armonica e percussioni)
Tony Maffeo (Chitarra)
Durata: 55 min senza intervallo
Produzione: La BoTTega del SoTToscala – APS
Il Malato Immaginario
un assurdo adattamento.
Lo spettacolo è un classico di Moliere
che nei suoi testi dava dei chiari segnali satirici.
La storia è quella di Argante, che soffre di tante malattie (immaginarie) e che si affida a tutti i medici purché curino i suoi malanni. Un ipocondriaco puro che costringe sua figlia a sposarsi cosicché né tragga benefici imparentandosi con una famiglia di medici. Una commedia brillante dalla risata amara che riflette sul mondo della medicina ma soprattutto sulla vita di ognuno di noi. Il Malato Immaginario è un testo del '700. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo. Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.


Il Malato Immaginario
Un assurdo adattamento
Con
Mario Piccirillo - Luigi Ammirati - Maria De Biase - Antonietta Bottiglieri - Marisa Barile
Gabriella Ziccardi - Sonia Rutoli - Fabiana Rescigno - Antonella Aquino - Carla De Maio - Eraldo Grimaldi.
Durata: 55 min senza intervallo
Regia: Nicola Mariconda
Scenografia: Gianni Spagnuolo
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS
Le avventure di Pulcinella
Spettacolo di guarattelle napoletane
Lo spettacolo si inserisce nella tradizione delle guaratelle napoletane. È un repertorio di alcuni racconti che hanno come protagonista Pulcinella, maschera icona di Napoli: Pulcinella e il cane, Pulcinella e il guappo e L’impiccagione di Pulcinella. Nel primo Pulcinella è alle prese con il furbo padrone di un cane e il suo animale; nel secondo un guappo prepotente gli impedisce di fare la serenata d’amore alla fidanzata Teresina; nell’ultimo Pulcinella, condannato a morte, si prende beffa del boia. Le avventure di Pulcinella cominciano con il richiamo del ciarlatano, in costume d’epoca, che invita i bambini a seguire la storia, così come avveniva realmente nelle piazze dal Medioevo in poi.


Pulcinella è continuamente chiamato a lottare contro forze a lui ostili: egli affronta l’aggressività del cane Cacciuttiello, contrasta la prepotenza del guappo, Don Pasquale Finizio, addirittura riesce a farsi beffe della Morte. Un ritmo incalzante scandisce l’azione, ogni gesto è sottolineato dal suono, mentre il timbro inconfondibile della voce di Pulcinella. L’arte delle guaratelle, letteralmente piccole cose, napoletane, è un’arte antichissima che si è mantenuta viva
soprattutto grazie alla grande capacità dei burattinai di coniugare memoria e attualità, in un rapporto costante e
attento con il pubblico. Personaggio principale delle guaratelle è sempre Pulcinella, l’anti eroe, l’uomo della
strada che riesce a sfuggire la morte, a prendersi gioco del potere e della prepotenza pur manifestando egli stesso la paura, il timore e tutti quei sentimenti che non sono appunto dell’eroe ma dell’uomo comune.

Le Avventure di Pulcinella
Spettacolo di Guarattelle napoletane
Con
Nicola Mariconda
Musiche dal vivo: Pasquale Bruno
Scenografia: Gianni Spagnuolo
Durata: 60 min senza intervallo
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS
Tante storie di Natale
Interpretazione di letture natalizia per bambini.
Il Natale, si sa, porta con sé tanti messaggi e tutte le storie che lo raccontano sono cariche di significato. Le storie che caratterizzano questa avventura natalizia sono solo alcune delle innumerevoli storie che raccontano il Natale. La prima storia è quella del signor Scortica, uomo tirchio e senza cuore che, pur di non donare delle monete ai poveri, per aiutarli nel giorno di Natale, li vorrebbe rinchiusi negli orfanotrofi o nelle prigioni. Gli apparirà il fantasma del suo vecchio socio in affari che gli annuncerà la venuta di tre spiriti. Essi saranno l’ultima occasione di salvezza per il signor Scortica. La seconda storia, racconta di un Elfo moooolto in difficoltà. La notte di Natale succede un qualcosa di strano: Babbo Natale, si è ammalato. Ed anche le renne si sono ammalate. Davvero un grosso guaio. Come fare allora? Riuscirà il nostro amico Elfo a consegnare tutti i regali in tempo. La terza storia racconta di una bambina che viene da un paese lontano. Lei saprà riconoscere, grazie ai suoi compagni, la sua maestra e nei segni del presepe, il vero significato del Natale.


Joanna è una bambina fuggita dal suo paese in guerra e arrivata in Italia, cerca disperatamente con la sua famiglia un nuovo futuro. Non ha una casa, ma un uccellino magico la aiuta. Lei avrà una casa per sé e la sua famiglia. Una candela venne posta sulla tavola ma non si accendeva mai. Gli invitati alla cena provarono con gli accendini ma niente. Allora un bambino la accese in un modo strano…con l’amore. Racconti tratti da “Canto di Natale” di Charles Dickens ed altri autori contemporanei sono i protagonisti di
queste storie. La comprensione verso gli altri e il non
concentrarsi solo su sé stessi. La determinazione e il
portare avanti un lavoro fino alla fine come Babbo
Natale e l’unione dei popoli per poter vivere meglio
anche in un presepe, sono le storie che nella loro semplicità, danno il vero significato del
Natale. Queste storie…e molte altre saranno raccontate dal Signor N. scrittore affezionato del Natale, dei bambini a cui
piacciono le storie...e amante dei mandarini

Tante storie di Natale
Interpretazione di letture natalizia per bambini.
Con
Nicola Mariconda
Musiche dal vivo: Pasquale Bruno
Scenografia: Gianni Spagnuolo
Durata: 55 min senza intervallo
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS
Poesie e suoni é cheste terre
Interpretazione di poesie e musiche dialettali campane e locali.
nasce da un’esigenza: quella di raccontare la propria terra. Raccontare le proprie radici attraverso parole e suoni. Un percorso che affronta autori campani ed autori locali. Un viaggio fatto di parole di autori come Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Enzo Moscato. Completato da autori di San Michele di serino, autori “nostrani”, che nella loro semplicità raccontano il proprio paese, la propria terra appunto. L’assemblaggio dei testi fa uscire allo scoperto il legame profondo che ognuno di noi ha con la propria terra natìa, con i propri affetti. In questo momento storico dove si parla di migranti e di integrazione, nulla è più forte per noi e per chiunque altro, del ricordare da dove si viene. Capire prima noi stessi per comprende gli altri. Capire chi siamo per capire dove andremo; “Perché solo chi ha radici può volare.”


Tra i versi delle parole “e’ cheste terre” è la musica delle parole ad agire, inevitabilmente, da collante naturale; suoni lontani eppure a noi così vicini, echi provenienti dalle nostre radici, dalle nostre tradizioni ma che assumono qui una veste nuova e si immergono senza compromessi nella contemporaneità. Ed è proprio da questo scarto tra il “vecchio e il “nuovo” che lo spettacolo prende forma e libera la sua magia.
“Poesie e suoni e’ cheste terre” è uno spettacolo musico-teatrale ideato e interpretato dall’attore e autore irpino Nicola Mariconda in collaborazione con il conterraneo artista Alessio Vito che ne ha curato le musiche con il supporto di Emilio Capuano, Alessandro Ragano e Gerardo Danna.

Poesie e suoni é cheste terre
Interpretazione di poesie e musiche dialettali campane e locali.
Con
Nicola Mariconda: parola
Musiche dal vivo:
Alessio Vito: voce, chitarra, autoharp, flauto traverso
Gerardo Danna: chitarra
Emilio Capuano: elettronica, synth, basso
Alessandro Ragano: elettronica, synth,
Adattamento e Regia: Nicola Mariconda
Consulenza musicale: Giovanni Aufiero
Durata: 55 min senza intervallo
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS
Se io t'o sapesse dicere
Libero adattamento di "Sabato, Domenica e Lunedì" di Eduardo de Filippo
Uno spettacolo che nasce da un percorso di laboratorio teatrale. Durante tutto il percorso da gennaio a giugno, abbiamo lavorato sulle emozioni, sui sentimenti, sui rapporti umani. Tutti questi giochi teatrali vengono messi in pratica realizzando questo spettacolo, riadattamento della celebre commedia di Eduardo De Filippo. Sabato, domenica e lunedì è una commedia ambientata in una famiglia borghese composta da due coniugi che quasi non si sopportano più, con figli grandi che affrontano i problemi e i malesseri della loro età. Malgrado la vicenda termini con un lieto fine, la riconciliazione tra i due coniugi, lo sguardo amaro di Eduardo mette a nudo la dolorosa contraddizione tra i riti della tradizione familiare, come il pranzo domenicale, e i conflitti che vi si scatenano.


Una commedia ambientata in una famiglia borghese composta da due coniugi che quasi non si sopportano più, con figli grandi che affrontano i problemi e i malesseri della loro età. Una commedia che mette a nudo la dolorosa contraddizione tra i riti della tradizione familiare, come il pranzo domenicale, e i conflitti che vi si scatenano.

Se io t'o sapesse dicere
Libero adattamento di "Sabato, Domenica e Lunedì" di Eduardo de Filippo
Con
Mario Piccirillo - Luigi Ammirati - Maria De Biase - Antonietta Bottiglieri - Marisa Barile
Gabriella Ziccardi - Sonia Rutoli - Fabiana Rescigno - Antonella Aquino - Carla De Maio.
Durata: 60 min senza intervallo
Regia: Nicola Mariconda
Scenografia: Gianni Spagnuolo
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS
Rapsodia Teatrale
Dramma a scalare
- Signora: Suo figlio è un tumore. Lei sa cos’è un tumore?
- Non una cosa buona…
-Il nostro corpo è costituito da miliardi di cellule viventi e ognuna di esse cresce, si divide in nuove cellule e infine muore assorbita da cellule sane. Un tumore nasce quando una cellula si divide in modo autonomo e incontrollato…e non muore; Perché le dico questo? Perché suo figlio, signora, ha il corpo pieno di metastasi. Pieno zeppo di massa tumorale. Ma la cosa strana signora, è che questi tumori non avanzano, non danneggiano del tutto il suo organismo. È come se le cellule sane, quelle non impazzite, non lascino posto alle cellule che hanno dato di matto, cioè quelle impazzite. Insomma non sappiamo cosa sta succedendo. Suo figlio ha questi tumori ma non muore. Non muore. Sarebbe già morto anni fa. Vorremmo capire cosa succede…perché probabilmente suo figlio, è la cura per il cancro.


Tecnicamente la rapsodia è un insieme di generi letterari diversi. Rapsodia Teatrale è un insieme di generi teatrali.
Teatro di narrazione, teatro dell’assurdo, tragicomico, cabaret, commedia, poesia, opera, dramma e tragedia.
È un viaggio nel teatro per conoscere la storia di un ragazzo che scopre di essere qualcosa di speciale. E questo suo essere speciale gli da la consapevolezza di essere una speranza per tutti. Rapsodia Teatrale è un viaggio nella speranza. Un viaggio che affronta la morte e la vita. È un viaggio fatto di scelte e decisioni. Un viaggio che ci mette faccia a faccia con noi stessi e con gli altri.

Rapsodia Teatrale
Dramma a scalare
Con
Nicola Mariconda
Durata: 60 min senza intervallo
Regia: Nicola Mariconda
Scenografia: Gianni Spagnuolo
Make Up: Clelia Vietri
Produzione: La Bottega del Sottoscala - APS